«Una lingua contemporanea, informale, che risente molto del parlato e lascia alle spalle la tradizione letteraria», «poche parolacce, pochi disfemismi qua e là», «una certa omogeneità, legata probabilmente al fatto che un gruppo ristretto di autori firma una buona parte delle canzoni» e soprattutto «niente scandali». È il giudizio, «a una prima lettura dei testi», sulle canzoni in gara…